Quando i due uomini si separarono, e uno iniziò il cammino di ritorno verso il fiume, e l’altro verso la selva profonda, sapevano che cercando l’orizzonte avevano trovato qualcosa di più importante: la certezza dell’esistenza dell’altro, dell’altro uguale nella forma, ma differente nelle abitudini, e ciascuno si vide più ricco di quando aveva iniziato il cammino, perché il viaggio aveva dato loro le conoscenze che mai avrebbero avuto i vecchi saggi dell’immobilità.

Luis Sepulveda

domenica 23 settembre 2007

Vivere sotto occupazione



Immagina di vivere sotto occupazione:immagina di dover andare a scuola alle otto, di dover svegliarti alle quattro, perché già sai che ti faranno questioni ai cinque check points che trovi per strada; immagina di dover andare a fare la spesa e di non sapere se ci riuscirai né se tornerai; immagina di voler uscire una sera con gli amici, rischiando, però, di rimanere intrappolato tra un checkpoint e l’altro, perché alle sette di sera chiudono e nessuno può più passare fino alle cinque di mattina; immagina che la tua città è racchiusa in un muro e che i tuoi parenti si sono trovati oltre il muro, pensi di riuscire a vederli? No, non te lo permettono. Immagina che ci sia una parvenza di democrazia, con le elezioni, ma, sfortunatamente, a salire al potere è una fazione poco simpatica ai grandi del mondo. Che succede? Che ti tagliano gli aiuti e che rischi di non ricevere lo stipendio per mesi.
Immagina. Noi, possiamo solo immaginare, ma c’è chi l’occupazione la vive. I ragazzi, gli uomini, le donne, i bambini in Palestina vivono ogni giorno questa situazione. A raccontarcela sono state due professoresse Massima Al-Shawa e Marlen Muallem, e il preside Micheal Abu-Ghazaleh, della scuola di Ramallah “School of Hope” (non a caso), ospitati all’Is.Sup.A.Tilgher.
" È molto importante per noi – dichiarano i professori palestinesi – che i nostri ragazzi vengano in contatto, attraverso il computer, con i ragazzi italiani. In questo modo possono capire la vera democrazia, possono capire che un’altra strada esiste>".
Dopo aver parlato ai professori e agli alunni del Tilgher, i nostri ospiti si sono recati in Regione dove a riceverli sono stati Luisa Bossa, presidente VI commissione consiliare permanente, e l’assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione,Corrado Gabriele, molto sensibili a questo tema.
Un’altra via esiste per tutti. L’informazione serve a questo, a non rimanere indifferenti davanti alle ingiustizie che accadono nel mondo.


Autore: RacheleT

venerdì 14 settembre 2007

Il dialogo


Non esiste un unico punto di vista, non esistono solo le tue ragioni, il tuo modo di pensare, di vivere, di mangiare non è il migliore che esista. La verità è per forza ciò che pensi tu, o, meglio, potrebbe non essere una sola. La verità è la diversità, è cambiare opinione, è il dialogo:



" L'esperienza di verità si dà solo nel dialogo, in quella dialettica di domanda e risposta che alimenta il movimento circolare della comprensione " ( Gadamer)

venerdì 7 settembre 2007

Divertimento e sensibilizzazione

Torre del Greco. "Aprite il vostro giornale ogni giorno della settimana e troverete la notizia che da qualche parte del mondoqualcuno viene imprigionato, torturato o ucciso perché le sue opinioni o la sua religione sono inaccettabili per ilgoverno. […] Il lettore del giornale sente un nauseante senso di impotenza. Ma se questi sentimenti di disgustoovunque nel mondo potessero essere uniti in un’azione comune qualcosa di efficace potrebbe essere fatto."
Era il 1961, con queste parole Peter Benenson, avvocato inglese, dà vita ad Amnesty International, organizzazione non governativa che si batte affinché i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dagli altri documenti sulla protezione internazionale, siano rispettati e tutelati.
Nel ’61 ebbe inizio la campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza, da allora numerose campagne hanno visto la luce: contro la pena di morte, contro la violenza sulle donne, campagne a favore dei bambini cosiddetti “invisibili”…
Oggi più di due milioni sono le persone da che hanno deciso di associarsi a questa organizzazione internazionale. Dal 1975 l’Italia conta oltre 80 000 soci.
Anche i comuni vesuviani hanno un proprio gruppo, 232, questo il suo nome, piccolo, ma con grandi ideali, che ha sede a Torre del Greco in via Martiri d’Africa, all’interno del quale, martedì scorso hanno avuto luogo le nuove nomine.
Dopo due anni, lascia la carica di responsabile Stefania Esposito, alla quale subentra Dario del Giudice. Diventa vice responsabile Gerardo Ancora, che subentra a Diego Cordua, mentre si riconferma tesoriera del gruppo Mara Cordua. La grande qualità di questo gruppo è la fantasia. Già, perché anche per avvicinare le persone alle grandi problematiche della terra, bisogna stare al passo con i tempi. È finita l’era delle campagne di sensibilizzazione dal pulpito di una chiesa. E questo i nostri amici di Torre del Greco lo sanno bene: sabato 8 settembre sarà dedicato alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi, in che modo? Con una festa sulla spiaggia, Lido Gelsomino, 5 euro l’ingresso con una consumazione gratis. Ci sarà la musica, cibo, bevande e tutti i gruppi Amnesty della regione. Il divertimento è assicurato, senza però dimenticare che in qualche paese, o meglio, in troppi paesi, molti uomini, donne e bambini vedono violati i loro diritti fondamentali.

Per informazioni:Gruppo Italia 232 - Comuni Vesuvianivia Martiri d'Africa, 3080059 Torre del Greco (NA)tel. 3400693028e-mail: gr232@amnesty.it

Autore: RacheleT

domenica 2 settembre 2007

"Mi sembra che il sogno sia una difesa contro la regolarità e abitudinarietà della vita, un libero svago della fantasia impastoiata, in cui essa scompiglia tutte le immagini della vita e interrompe la costante serietà degli adulti con un lieto gioco da bimbi. Senza i sogni certamente invecchieremmo più presto, e dunque si può riguardare il sogno, se non proprio come venuto direttamente dall'alto, almeno un dono divino, un fedele compagno nel pellegrinaggio alla santa tomba" ( tratto da "Enrico di ofterdingen" di Novalis).


E allora che male c'è a sognare?

Dedicato alla persona più importante e agli amici che mi hanno accompagnato questa estate.