Quando i due uomini si separarono, e uno iniziò il cammino di ritorno verso il fiume, e l’altro verso la selva profonda, sapevano che cercando l’orizzonte avevano trovato qualcosa di più importante: la certezza dell’esistenza dell’altro, dell’altro uguale nella forma, ma differente nelle abitudini, e ciascuno si vide più ricco di quando aveva iniziato il cammino, perché il viaggio aveva dato loro le conoscenze che mai avrebbero avuto i vecchi saggi dell’immobilità.

Luis Sepulveda

venerdì 1 giugno 2007

Fratelli Africani


ERCOLANO – Due giorni dedicati alla Conferenza internazionale "Africani in Campania, Campani in Africa" nella casina del mosaico a villa Favorita.Si è aperta ieri, venerdì, la conferenza su musica e balli africani. Tanti i presenti: dalle personalità di spicco della nostra regione alle associazioni, dalle scuole di ogni tipo al comitato Pan Africano.Ad aprire questa due giorni è stato il sindaco Nino Daniele, facendo gli onori di casa e ricordando la vocazione di pace della città: «Ercolano è un punto di incontro delle civiltà. Non dimentichiamo che qui ha avuto sede la villa dei Papiri, una delle più importanti biblioteche dell’antichità, che ha attirato studiosi da tutto il mondo. Ercolano deve continuare ad essere luogo di scambio ed incontro tra le diversità. L’Africa – continua il sindaco – è il passato e l’avvenire del genere umano e noi, come Europa dobbiamo essere in grado di fare della nostra unità un ancoraggio per gli altri fratelli.»L’obiettivo di questa conferenza, come afferma l’ing. Aladino Miguel Jose, presidente del comitato Pan Africano, è quello di affrontare «ciò che i media tendono ad eludere: diffondere la cultura della pace. Questa è una conquista.» Nella prima parte del dibattito sono intervenuti anche il console della Tunisia e l’ambasciatore del Burundi in Italia, prof. Leopold Ndayisaba. Dopo un brevissimo coffee-break, i lavori sono stati ripresi dalla prof.ssa Adriana Beffardi, delegata del Presidente della Giunta Regionale della Campania per la Pace e la Cooperazione, che ha saggiamente ricordato le parole di Mandela: « Solo quando la povertà diverrà una storia passata, tutti potremo camminare a testa alta. Abbiamo bisogno di essere affamati di fatti, non di parole.» Come ha giustamente osservato l’assessore Angresano: «Costruire la pace significa costruire un ponte, dove ognuno porta il suo mattone.» La mattinata è proseguita con l’intervento del giornalista Gino Barsella, che ha brevemente ricordato i problemi dell’Africa: il neo-colonialismo, il problema dei bambini soldato, la corruzione…Non poteva mancare l’intervento della d.ssa Isadora D’Aimmo, assessore alla Cooperazione e alla Pace dell’Amministrazione Provinciale di Napoli. A parlare è stato anche il preside dell’Istituto Superiore Adriano Tilgher, Ubaldo Grimaldi, che ha sottolineato l’importanza della scuola: prima si educano i ragazzi alla pace e dopo viene tutto ciò. L’educazione all’intercultura, questo è il modo migliore per scuotere le coscienze; così come è fondamentale comprendere la necessità dell’incontro, vedere la diversità come una ricchezza e conoscere l’altro nella sua cultura tanto diversa, ma uguale per umanità. Qualche minuto dopo c’è stato il tanto atteso assalto al buffet: tutto rigorosamente africano. La conferenza è continuata poi nel pomeriggio e continuerà per tutta la giornata di oggi, con altri interessanti interventi, all’insegna del Motto cinese scelto dalla Bottega del commercio equo e solidale "Non date il pesce ai poveri, ma canne per poterlo pescare".
Autore: RacheleT

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